Cos’è la Progettazione Universale per l’Apprendimento?

Il concetto di PUA

La Progettazione Universale per l’Apprendimento (PUA) è una struttura/quadro che affronta le principali difficoltà per formare studenti esperti all’interno dell’ambiente educativo come: curricula rigidi, “un livello unico per tutti”. Sono proprio curricula rigidi che innalzano involontariamente barriere all’apprendimento. Gli studenti che sono “ai margini”, come quelli che sono dotati e con alte capacità o studenti con disabilità, sono particolarmente vulnerabili. Peraltro, anche gli studenti che sono identificati come “nella media” potrebbero non aver soddisfatti i propri bisogni educativi a causa di una scarsa progettazione curriculare.

Negli ambienti dell’apprendimento, come le scuole o le università, la variabilità individuale è la norma, non l’eccezione. Quando i curricula sono progettati per soddisfare i bisogni di una immaginaria “media”, non tengono conto della reale variabilità degli studenti. Essi falliscono nel fornire a tutti gli studenti pari opportunità di apprendimento, perché escludono gli studenti con abilità, contesti e motivazioni differenti che non soddisfano il criterio illusorio della “media”.

La PUA aiuta a soddisfare la variabilità degli studenti suggerendo flessibilità negli obiettivi, metodi, materiali e valutazioni che permettano agli educatori di soddisfare i diversi bisogni. Il curriculo che si crea usando la PUA è progettato, sin dall’inizio, per soddisfare i bisogni di tutti gli studenti, rendendo i cambiamenti postumi, così come il costo ed il tempo impiegati non necessari. La struttura della PUA incoraggia a creare progetti flessibili sin dall’inizio, che abbiano opzioni personizzabili, per permettere agli studenti di progredire dal punto in cui sono a quello a cui si vorrebbe arrivassero. Le opzioni per raggiungere ciò sono numerose e in grado di fornire istruzioni efficaci a tutti gli studenti.

I tre principi

Tre principi fondamentali, basati sulla ricerca neuroscientifica, guidano la PUA e forniscono la struttura sottostante per le linee guida:

Princìpio I: Fornire molteplici mezzi di rappresentazione (il “cosa” dell’apprendimento).

Gli studenti differiscono nel modo in cui percepiscono e comprendono le informazioni che vengono loro presentate. Per esempio, quelli con disabilità sensoriali (cecità o sordità), disabilità nell’apprendimento (dislessia), differenze linguistiche o culturali e così via potrebbero richiedere tutti diversi modi di approcciarsi ai contenuti. Altri potrebbero semplicemente assimilare le informazioni più velocemente ed efficacemente attraverso mezzi visivi o uditivi piuttosto che attraverso il testo scritto. Inoltre, l’apprendimento e il trasferimento dell’apprendimento avvengono quando vengono usati rappresentazioni multiple, perché permettono agli studenti di fare dei collegamenti interni, così come tra i concetti. In breve, non esiste un solo modo di rappresentazione che sia ottimale per tutti gli studenti; fornire opzioni di rappresentazione è fondamentale.

Princìpio II: Fornire molteplici mezzi di azione ed espressione (il “come” dell’apprendimento).

Gli studenti differiscono nel modo in cui possono farsi strada in un ambiente d’apprendimento ed esprimere ciò che sanno. Per esempio, individui con significative disabilità motorie (paralisi cerebrali), quelli che hanno difficoltà con le abilità strategiche e organizzative (disturbi della funzione esecutiva), quelli che hanno difficoltà linguistiche e così via, hanno un approccio all’apprendimento molto differente. Alcuni potrebbero sapersi esprimere bene nello scritto e non nell’orale, e viceversa. Dovrebbe essere riconosciuto, inoltre, che l’azione e l’espressione richiedono un gran numero di strategie, pratica e organizzazione, e questa è un’altra cosa in cui gli studenti possono differenziarsi. In realtà, non c’è un solo mezzo di azione o espressione che possa essere ottimale per tutti gli studenti; fornire opzioni di azione e di espressione è fondamentale.

Princìpio III: Fornire molteplici mezzi di coinvolgimento (il “perché” dell’apprendimento).

L’affettività rappresenta un elemento cruciale dell’apprendimento, e gli studenti si differenziano notevolmente nel modo in cui sono coinvolti e motivati all’apprendimento. Ci sono numerosi motivi che possono influenzare la variazione individuale dell’affettività, come possono essere fattori neurologici e culturali, l’interesse personale, la soggettività, la conoscenza pregressa, insieme ad altre variabili presentate in queste linee guida. Alcuni studenti sono altamente coinvolti attraverso la spontaneità e le novità, mentre altri non sono coinvolti, o anche spaventati da questi aspetti, preferendo la routine rigida. Alcuni studenti preferiscono lavorare da soli, mentre altri preferiscono lavorare con gli altri. In realtà, non c’è un modo di coinvolgimento che possa essere ottimale per tutti gli studenti in tutti i contesti. Pertanto, è essenziale fornire molteplici opzioni di coinvolgimento.

Le basi pedagogiche, neuroscientifiche e pratiche della PUA sono discusse in modo approfondito nei seguenti testi: Teaching Every Student in the Digital Age by Rose & Meyer (ASCD, 2002), The Universally Designed Classroom (Rose, Meyer, & Hitchcock, Eds.; Harvard Education Press, 2005), e A Practical Reader in Universal Design for Learning (Rose & Meyer, Eds.; Harvard Education Press, 2006).

CAST (2011). Universal Design for Learning (UDL) Guidelines version 2.0. Wakefield, MA: Author. Traduzione in italiano versione 2.0 (2015) a cura di Giovanni Savia e Paolina Mulè